- Il sangue da cordone ombelicale è riservato per uso autologo (del neonato a cui appartiene) o intra-familiare;
- Per quanto riguarda la conservazione autologa non sempre sono indicati i criteri quantitativi e qualitativi in termini di numero e vitalità/funzionalità delle cellule;
- Le spese della raccolta e quelle relative alla conservazione sono a carico della famiglia;
- La conservazione autologa è percepita come una assicurazione sulla vita, ma rischia di generare un prodotto destinato a rimanere inutilizzato nella maggioranza assoluta dei casi.
La raccolta e conservazione delle cellule staminali è stata oggetto di svariati provvedimenti nazionali quali le Ordinanze ministeriali del Ministero della Salute del 4/05/2007 e del 29/04/2008 che hanno normato le modalità di raccolta ed esportazione di campioni di sangue da cordone ombelicale per uso autologo e allogenico previa autorizzazione del Ministero della Salute. Con l’Ordinanza Ministeriale del 26/02/2009 si è modificata la fase di autorizzazione all’esportazione del sangue cordonale demandando alle singole Regioni. L’accordo Stato Regioni del 29/04/2010 ha dettagliato le modalità e le responsabilità delle richieste e successive autorizzazioni, raccolta e confezionamento del sangue cordonale e la quota di rimborso da parte del soggetto richiedente per le spese sostenute dalle Aziende Sanitarie. Tutto ciò è stato recepito dalla Regione Piemonte con la DRG n. 16-802 del 15/10/2010.
Il documento regionale prevede:
- L’ individuazione delle strutture deputate alla raccolta: tutti i punti nascita;
- Le strutture deputate al recepimento della documentazione inerente la raccolta e al rilascio dell’ autorizzazione all’ esportazione: le Direzioni Mediche di Presidio dei punti nascita;
- Le strutture deputate al coordinamento regionale: Il Servizio di Immunoematologia e Trasfusionale dell’ OIRM S.Anna di Torino che si avvale del Centro Regionale Trapianti e del Centro Regionale Coordinamento e Compensazione per la raccolta e trasmissione dei dati al Ministero della Salute.
I futuri genitori si recano in DMPO per avviare la procedura e ricevono dal medico i seguenti moduli:
- il modulo di richiesta all’ autorizzazione all’esportazione (all.B);
- il modulo informativo per il counselling (all.C);
- il materiale informativo prodotto dal Ministero della Salute (all D);
- il bollettino postale con causale del valore di € 317,20 di cui € 40.00 andranno in fatturazione all’OIRM S.ANNA per attività di coordinamento generale counselling di 2° livello verifica dei protocolli e rilevazione attività espletata e € 15,00 all’AOU San Giovanni Battista per l’attività di rilevazione e gestione dei dati.
La madre/il padre o entrambi riconsegnano alla DMPO che rilascia e registra l’autorizzazione all’esportazione protocollandola (all.E-parte a) previa verifica :
- degli allegati B-C compilati e firmati da entrambi i futuri genitori;
- della ricevuta del bollettino postale di € 317,20;
- dei referti degli esami obbligatori ed indicati sul modulo di richiesta (all.B);
- di copia dei documenti e certificazione allegate al kit di raccolta del sangue cordonale fornite dalla Banca Estera cui i genitori si sono rivolti;
Qualora la banca scelta dai genitori non fosse inserita nell’elenco delle banche certificate pubblicato sul sito dell’OIRM S. Anna, il medico della DMPO chiederà informazioni e invierà la documentazione in suo possesso all’OIRM S. Anna al numero indicato (Dott.ssa Luigina FAZIO tel. 011-3135568 – fax 011-3135095).
La madre consegnerà l’autorizzazione in originale assieme al kit di raccolta in sala parto.
Durante il parto, il personale di Sala Parto:
- effettua la raccolta del sangue;
- prepara il kit;
- lo deposita in frigo emoteca;
- Compila la prima parte dell’All.E -parte b.
All’arrivo del corriere, il personale incaricato dal medico di reparto consegna:
- l’autorizzazione in originale protocollata;
- il KIT con il materiale raccolto;
- firma la seconda parte dell’All. E-parte b.
Al termine, l’All. E-parte b sarà consegnato alla DMPO che conserverà il cartaceo nel resto della documentazione relativa a quella richiesta.
Il medico della DMPO terrà copia della documentazione rilasciata e obbligatoriamente dovrà registrare per via informatica le fasi di richiesta, rilascio dell’autorizzazione ed esito della raccolta e invio del campione sull’apposito sito regionale predisposto dal Centro regionale Trapianti.
L’Azienda Ospedaliera non garantisce che la prestazione possa essere espletata, qualora si verifichino circostanze contingenti che possano mettere a rischio la madre o il bambino, che hanno la priorità nel processo assistenziale. Inoltre il prelievo potrebbe non essere effettuato anche in quei casi in cui sia a rischio la salute di madri o bambini contemporaneamente presenti in sala parto.
A questo proposito si ricorda inoltre che l’Azienda garantisce la raccolta secondo procedure operative conformi agli standard internazionali e declina ogni responsabilità in merito alla qualità e quantità del campione biologico prelevato.
Per ogni ulteriore chiarimento è possibile parlare con un medico della Direzione Medica dei Presidi Ospedalieri di Alessandria al numero della segreteria 0131-206215 oppure 0131-206647.